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Inseguito e picchiato per strada perché gay

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> http://milano.repubblica.it/dettaglio/Inseguito-e-picchiato-per-strada-Lhanno-fatto-perche-sono-gay/1558684
> Inseguito e picchiato per strada
> "L'hanno fatto perché sono gay"
> 8 dicembre 2008 (notizia di ieri)
>
> A Milano il racconto di Massimiliano Scavia, 36 anni,
> arredatore. Ecco il referto ospedaliero dopo il pestaggio:
> ecchimosi multiple ed escoriazioni al capo e al volto,
> perdita di conoscenza, contusioni all'addome, torace e
> zona renale. "In questa città, nel 2008, accadono ancora
> episodi di intolleranza"
> di Sandro De Riccardis
> Prima gli insulti, poi l'aggressione a colpi di calci e
> pugni che lo lasciano privo di sensi sul marciapiede.
> «Frocio di m...» continuano a urlargli, inseguendolo,
> finché le offese si trasformano in un vero e proprio
> pestaggio. Il fatto è successo alle 5.30 di domenica 16
> novembre , ma la vittima ha deciso solo adesso di uscire
> allo scoperto. Massimiliano Scavia, 36 anni, arredatore,
> lascia il gruppo di amici con cui era tra i tavoli di un
> locale di via Molino delle Armi, frequentato - anche, ma
> non solo - da gay, e decide di tornare a piedi verso casa.
> Arriva in via Santa Sofia e qui, poco lontano dal locale,
> incrocia un gruppetto di ragazzi che inizia a insultarlo.
>
> «Erano italiani, più o meno ventenni, persone che non
> avevo mai visto prima - racconta -. Due di loro hanno
> iniziato a gridare i loro insulti nei confronti degli
> omosessuali, riferendosi poi a me nello specifico. Io sono
> andato dritto per la mia strada senza voltarmi. "Frocio di
> m." continuavano a urlarmi alle spalle e allora ho avuto
> uno scatto d'ira e ho risposto a tono. Forse ho sbagliato,
> ma mi sentivo offeso. Poi ho accelerato perché ho capito
> che continuavano a inseguirmi». Poco dopo,
> l'aggressione. Con un primo calcio che gli fa perdere
> l'equilibrio. «Mi hanno sferrato un calcio alla schiena
> e sono caduto a terra sbattendo la faccia sull'a sfalto.
> Una volta a terra hanno iniziato a darmi calci ovunque, alla
> testa, alle gambe, all'addome. Mi sono ritrovato con il
> naso che mi faceva male e un trauma cranico. Poi sono
> svenuto. Non ricordo più nulla».
>
> Alle 6.30 Massimiliano è in ospedale, accompagnato da
> alcuni parenti. Il referto medico redatto al pronto soccorso
> del Policlinico, poche ore dopo l'aggressione, indica una
> prognosi di otto giorni e una descrizione delle ferite che
> raccontano di un vero e proprio pestaggio: ecchimosi
> multiple ed escoriazioni al capo e al volto, perdita di
> conoscenza, contusioni all'addome, torace e zona renale.
> Il referto finisce al posto di polizia dell'o spedale e da
> qui in questura. «Ho tenuto per giorni un tutore al
> naso», dice oggi Massimiliano. E sulle ragioni che lo
> hanno spinto a rendere pubblica ora la sua disavventura,
> spiega: «Ho riflettuto a lungo, anche con il mio avvocato,
> prima di rendere pubblico l'e pisodio. Alla fine ho deciso
> che era giusto così: si deve sapere che in questa città,
> nel 2008, accadono ancora episodi di intolleranza». (08
> dicembre 2008)


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